Savoia Orancio celebra il World Aperitivo Day nel segno di Marco Polo

Per festeggiare al meglio il World Aperitivo Day, la giornata internazionale dell’aperitivo il 26 maggio, SAVOIA Orancio è l’ideale: un vino aperitivo agrumato e speziato che riconduce ai sapori d’Oriente, quelli narrati nei racconti leggendari di Marco Polo, di cui quest’anno si contano i 700 anni dalla morte.

Versione “ambrata” di Savoia Americano, il vino aperitivo autentico e vegano, con le sue note aromatiche agrumate ed esotiche, Savoia Orancio racchiude l’essenza del passato, invitando a intraprendere un viaggio sensoriale che trascende il tempo. Con una bassa gradazione alcolica (ABV 17.2%),  racchiude in un sorso l’anima intrepida del mercante veneziano, che nel suo libro Il Milione ci accompagna in un viaggio attraverso la “via della seta” dall’Italia verso la Persia, le Indie e infine la Cina, trasportandoci nel passato glorioso di quegli avventurieri che, tra i tanti tesori, hanno portato in patria anche aromi speziati e sapori lontani.

Il gusto di questo vino aperitivo è una combinazione di agrumi e frutti rossi, armonizzati con spezie del lontano Oriente: zenzero, zafferano e pepe.  Le fragranti e complesse note dell’Orange wine arricchiscono il profilo agrumato-speziato donando freschezza. C’è poi un’ulteriore nota vivace: oltre alle arance dolci e a quelle amare, ci sono l’essenza del lime e del bergamotto, per un tocco agrumato che si bilancia con gli altri sapori. L’insieme delle erbe aromatiche orientali forma un mix incredibilmente esotico, fragrante, ricco e caldo, che emerge nel bicchiere ma senza sopraffare il carattere dolce-amaro del vino aperitivo.

Per la relizzazione di Savoia Orancio ci si è ispirati a un’antica lavorazione della storia della vinificazione, quella dei vini orange, che risale a più di 8mila anni fa. Si tratta di una pratica di lavorazione dei vini in anfore di terracotta, proveniente dalla Georgia e portata in Italia proprio da Marco Polo. A differenza dei vini bianchi, nei quali le bucce vengono rimosse dopo la pigiatura, negli orange wine le bucce sono lasciate a macerare nel mosto per un periodo esteso; la lunga macerazione dà vita a un vino più corposo e persistente. Il prolungato contatto con le bucce, infatti, conferisce al vino un profilo aromatico unico e il peculiare colore ambrato.

Questa tipologia di vino, tornata in auge negli ultimi anni tra gli appassionati di vino e i sommelier grazie alla sua particolare nota aspra e alla versatilità, si abbina bene con pesce crudo e sushi. Per gustarlo, versarlo freddo sul ghiaccio o miscelarlo con della soda o dell’acqua tonica per un cocktail aperitivo dal carattere dissetante.