Alpestre, un alleato prezioso in miscelazione

di Luca Tesser |  Alpestre non è un liquore, è un distillato, e quindi è privo di zucchero: ciò lo rende ovviamente molto differente da tutto ciò che solitamente è a base di erbe. Sì, perché gran parte dei prodotti alcolici a base di erbe, che conosciamo e che utilizziamo quotidianamente per fare cocktail, sono liquori. La parte zuccherina di questi ultimi ne rende piuttosto facile l’utilizzo in miscelazione; la questione cambia radicalmente quando lo zucchero non c’è.

La storia di Alpestre ha origine in Francia nell’Hermitage nel 1887 per opera di un padre marista di nome Emanuele. Il nome originario del distillato era Arquebuse, nome che poi venne cambiato in Alpestre nel 1929, successivamente al trasferimento dei Maristi dalla Francia a Carmagnola, vicino a Torino. Il distillato è composto da 34 erbe aromatiche fra cui: la verbena, la salvia, l’iperico, la menta piperita, la camomilla e l’angelica. Le erbe vengono fatte macerare e poi distillate. Alpestre viene infine fatto invecchiare in grandi botti per un periodo minimo di quattro anni.

Come usarlo

Due sono le strade principali: usarlo come ingrediente principale oppure come complemento. Nel primo caso consiglio di utilizzarlo in dosi ridotte. 1 oz sarà più che sufficiente per permettere ad Alpestre di sprigionare tutto il suo potere aromatico nel drink.

Un esempio concreto può essere “Arquebuse” un mio cocktail che potete trovare nella parte dedicata ai cocktail del catalogo Onesti Group, oppure sulla pagina Facebook di Alpestre. 1 oz di Alpestre, 2 oz di succo di ananas, ½ oz di Campari, ¾ oz di purea di frutto della passione. Un cocktail fruttato, dolce, ma in maniera non eccessiva e dalle note decisamente erbacee. Se invece si deciderà di utilizzarlo come complemento allora le dosi saranno minime ¼ d’oncia o al massimo mezza.

Un esempio potrebbe essere utilizzare Alpestre per impreziosire un classico come l’Aviation: 1 ½ oz di gin, ¾ oz di liquore alla violetta, ½ oz di maraschino, ¼ di Alpestre e ¾ oz di succo di limone. In questo caso Alpestre darà equilibrio al cocktail contrastando la parte dolce del maraschino e della violetta con un’elegante nota erbacea. In un semplicissimo Daiquiri si potrebbe invece utilizzare Alpestre per dare una sorta di firma al drink, una nota sofisticata e inaspettata.

Il mio consiglio

Provate a sperimentare questo prodotto, proprio perché non scontato e perché la sua unicità sarà in grado di soddisfare la vostra creatività e la vostra volontà di dare sfumature particolare e uniche ai vostri cocktail.


Marian Cocktail

1 g di zenzero pestato direttamente nello shaker

1 oz Alpestre

¾ oz succo di lime

1 oz nettare d’agave

½ oz mezcal

Shakerare il tutto e filtrare in una coppetta.