Consigliati da Mixology Mag: Sazerac e Vieux Carré

di Luca Tesser | Sazerac e Vieux Carré sono due cocktail simbolo di New Orleans, una città dall’importanza strategica e punto di riferimento per la miscelazione classica, con influssi commerciali importanti e con un bagaglio storico d’eccezione, dove cognac e assenzio fanno respirare aria di Francia.

 

Sazerac  

SazeracIl nome di Antoine Amédée Peychaud, un farmacista creolo trasferitosi a New Orleans dalle Antille, è indissolubilmente legato al cocktail simbolo di New Orleans, il Sazerac. Siamo nella prima metà del XIX secolo e stiamo parlando di uno dei cocktail più antichi al mondo, il cui ingrediente più rappresentativo è il bitter, che porta il nome del suo creatore, Peychaud. Pare si trattasse di una ricetta di famiglia. Già alla metà del secolo il Sazerac era divenuto famosissimo a New Orleans e ancora oggi è il cocktail simbolo della città. In un certo senso il Sazerac ha contribuito a creare l’idea stessa di cocktail. Si va oltre il Punch e ci troviamo davanti a un cocktail che, come pochi altri, rappresenta la definizione stessa di classico.

Un classico con quattro ingredienti

Un cocktail per definizione ha quattro ingredienti: uno spirit, acqua, un bitter e zucchero. Il Sazerac è composto da cognac, zucchero, acqua, Peychaud bitter e assenzio. È addirittura probabile che lo stesso termine “cocktail” sia legato a questa bevanda, che veniva preparata per mezzo di una “coquietier”, utilizzata come una sorta di Jigger. Il passo fra “coquietier” a “cocktail” effettivamente è breve. Curioso è il fatto che non fu Antoine a commercializzare il suo bitter, ma Thomas H.Handy, si presume con il benestare della famiglia Peychaud. La compagnia che produce ancora oggi il bitter prende il nome dal cocktail di Peychaud: Sazerac è una delle più importanti produttrici di distillati e liquori degli Stati Uniti. La preparazione è semplice. Basta bagnare una zolletta di zucchero con il Peychaud bitter, schiacciarla, versare il cognac e diluire il tutto con ghiaccio. In un bicchiere a parte si versa una piccola parte di assenzio, bagnandone le pareti, anche se, personalmente, preferisco usare un vaporizzatore. Successivamente, non dovremmo fare altro che versare il cognac mescolato con lo zucchero e il Peychaud nel bicchiere profumato d’assenzio e aggiungere olii essenziali di limone. Nel corso del tempo il cognac è stato sostituito dal rye whiskey, ma ultimamente si è ritornati alla ricetta originale con il cognac.

La ricetta

1 ¾ oz di Cognac

1 zolletta di zucchero

2 dash di Peycaud Bitter

¼ oz di Assenzio


 

Vieux Carré  

Vieux CarrèL’altro cocktail che rappresenta a pieno lo spirito di New Orleans è il Vieux Carré. Cocktail di carattere, un classico d’eccezione anch’esso legato al Peychaud’s bitter e agli influssi francesi di New Orleans. Siamo nel 1937, la creazione di questo cocktail si deve a Walter Bergeron, head bartender del Monteleone Hotel di New Orleans, lo stesso hotel dove nel 1949 aprirà il Caurosel, che ancora oggi è uno dei più spettacolari cocktail bar del quartiere francese, con il suo meraviglioso banco/giostra. Ed è proprio al Caurosel che il cocktail diviene famoso.

Moderno ed equilibrato

Il Vieux Carré, come se fosse l’evoluzione stessa del Sazerac, ma in chiave più moderna: un salto temporale da un cocktail tipicamente di stampo ottocentesco a uno della prima parte del secolo successivo. L’aromaticità del cocktail è stupefacente, un equilibrio pressoché perfetto fra le note erbacee del Benedictine, la profondità del rye whiskey e del cognac, la morbidezza dolce e amaricante del vermouth e la squillante energia del Peychaud’s bitter. La presenza di ingredienti “francesi” è assolutamente determinante. Cognac e Benedictine trasmettono quella “magia” che rende il cocktail unico e accattivante, affascinante come le vie del quartiere francese di questa meravigliosa città. Si tratta in tutto e per tutto di un cocktail dedicato all’euforia e al fascino di New Orleans, come se fosse lo specchio stesso di una notte passata a Bourbon Street fra le vetrine e i bar pieni di gente in un tripudio di colori e di musica jazz.

La ricetta

¾ oz rye whiskey

1 dash Peycaud’s Bitter

¾ oz vermouth rosso

¼ oz Benedictine

¾ oz cognac