Organizzato da Monaci Digitali e finanziato dal Gal Vallo di Diano, Certosa Spirits Festival ha riunito dal 15 al 17 giugno a Padula, in provincia di Salerno, nella cornice della Certosa di San Lorenzo, produttori, operatori ed esperti del settore food&beverage, appassionati e comunità locale.
“Abbiamo scommesso su un evento fuori dagli schemi: i risultati, in termini di connessione e presenza, confermano le nostre aspettative”, ha dichiarato la presidente del Gal Vallo di Diano, Angela D’Alto, durante il talk con i produttori nell’area espositiva del festival. “È stata una scelta coraggiosa, ma determinata. Abbiamo deciso di puntare su grandi eventi trasversali, in grado di rappresentare al meglio il territorio e le sue eccellenze, anziché finanziare piccole manifestazioni scollegate. E questa decisione è apparsa vincente, come dimostrano i risultati del Certosa Spirits Festival”.
Tra i workshop in programma durante la tre giorni, “Vallo a Bere” è stato un laboratorio partecipato di co-progettazione, a cura di Orme Sharing & Research, nel corso del quale bartender e operatori di settore fianco a fianco a designer e creativi hanno prima visitato la Valle delle Orchidee e conosciuto le caratteristiche delle erbe spontanee del territorio, per poi realizzare una drink list (e la sua espressione visiva) che lo rispecchiasse. Il workshop ha avuto come guida Vincenzo Pagliara, bartender of the year 2022, Enrico Ausiello e Roberto Ciarambino per 17studio.
Momento di connessione tra il mondo degli spirits e quello della miscelazione è stata la “Certosa Spirits Cup”, competizione di mixology tra 12 bartender professionisti provenienti da tutta Italia che hanno partecipato ideando la ricetta di un cocktail ispirato al territorio dal quale provengono. A trionfare su tutti è stato Domenico Sorrentino di Pomezia, mentre a un soffio dalla vittoria è arrivato Andrea Mango di Castelnuovo Berardenga. Infine, il terzo posto è andato a Gerardo Perrone di Sassano.
L’ultima giornata della manifestazione è stata anche l’occasione per assegnare diversi riconoscimenti, alla fine del lungo e faticoso lavoro che ha coinvolto un folto numero di volontari, professionisti, consulenti e sponsor tecnici.
Doverosi i riconoscimenti al Gal Vallo di Diano per lo straordinario sostegno alle attività locali e il finanziamento destinato all’evento, così come a Edoardo Schiazza, fondatore di Amaroteca, per aver dedicato la sua carriera nella divulgazione della cultura degli amari.
Al professore Nicola Di Novella, quello per l’impegno e la passione per la natura. Direttore scientifico del Museo delle Erbe di Teggiano e docente presso la Scuola Superiore di Fitoterapia AIFF, da oltre 40 anni, Di Novella promuove la conoscenza delle piante endemiche e difende il territorio del Vallo di Diano dai rischi collegati all’inquinamento ambientale.
Un “monachello in pietra di Padula” è stato inoltre consegnato a Riccardo Di Novella, per l’eccellenza Ecoturistica e in qualità di direttore scientifico dell’Ecomuseo della Valle delle Orchidee di Sassano.
Tra i produttori ospiti di questa prima edizione, il riconoscimento “Miglior storia” è andato a “Sapori & Saperi e AIAS Sezione Cetraro (CS) Onlus”, produttori dell’Amaro 30 Nodi, nato con lo scopo di dare un’opportunità formativa e lavorativa ai giovani calabresi provenienti da situazioni di povertà educativa, sociale e familiare, ospiti presso la comunità socio educativa “Lo Scoiattolo”. Per la sezione “Creatività&Design” si è fatta notare l’azienda “Passaré Antico Molise”, un connubio unico tra l’arte della distillazione e il fashion design.
Un riconoscimento legato alla filosofia aziendale e territoriale è andato a “Cilento, i sapori della terra”, un laboratorio artigianale di prodotti tipici e di sperimentazioni atipiche, nel quale si tramandano le abitudini e i costumi del Cilento, la terra che diede i natali a Parmenide e alla Scuola Eleatica.
“Abbiamo lavorato per unire le esigenze di tutte le anime di questa manifestazione: produttori, esperti, professionisti del settore e semplici appassionati. Settorializzazione, multidisciplinarità e momenti di intrattenimento popolare sono stati la chiave per creare l’habitat ideale per opportunità di business, formazione e divulgazione”, ha commentato Gianluca Vegliante, organizzatore dell’evento e rappresentante di Monaci Digitali. “I risultati ci incoraggiano a proseguire in questa direzione. Il nostro obiettivo è far crescere questo territorio e creare una comunità fatta di persone orgogliose delle proprie radici”.