Come abbattere i costi della formazione

di Chiara Malla |  Partiamo da questo presupposto: la formazione costa! Ma, come disse il professor Derek Bok, rettore della Harvard University negli anni ’70/’80, “Se pensi che l’istruzione sia costosa, prova con l’ignoranza”.  Sì, la formazione costa! Costano i docenti, soprattutto quelli di livello; costa il materiale didattico, un’aula formazio- ne, la cancelleria; costa organizzare un corso, coordinando tutte le attività didattiche e la fase di erogazione. Ma soprattutto, costa mettere in aula i lavoratori dipendenti pagando il loro stipendio mentre vengono formati; e più dipendenti si devono formare, più alti sono i costi che l’imprenditore deve sostenere! È proprio per andare incontro agli imprenditori che in Italia sono attivi degli strumenti di finanziamento alla formazione: dai Fondi Sociali Europei ai Fondi Nazionali e Regionali, passando per la Dote Lavoro, per finire ai Fondi Interprofessionali Paritetici, lo strumento di finanziamento più vicino alle imprese e ai lavoratori.

La formazione con i Fondi interprofessionali

Innanzitutto, cosa sono? I Fondi Interprofessionali sono associazioni promosse dalle principali Organizzazioni Datoriali e Sindacali che finanziano interventi di formazione continua di lavoratrici e lavoratori delle aziende che scelgono di aderirvi. Le imprese con dipendenti versano tutti i mesi all’Inps la quota dello 1,61% della retribuzione come “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria” (Legge 845/1978). Tuttavia, l’art. 118 della Legge 388 del 2000 consente alle imprese di destinare lo 0,30% del contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria alla formazione dei propri dipendenti, mediante l’adesione a un Fondo Paritetico Interprofessionale. Le aziende italiane possono aderire liberamente senza costi aggiuntivi a uno dei 19 Fondi ad oggi attivi, e – in qualsiasi momento – rinunciare all’adesione o cambiare Fondo, anche trasferendo (a determinate condizioni) le somme accantonate e non spese nel Fondo di provenienza.

I corsi finanziati

Attraverso questi strumenti, anche le micro e piccole aziende possono dunque, accedere alla formazione finanziata per i loro dipendenti. La formazione e l’acquisizione delle necessarie competenze è quindi fondamentale per svolgere le professioni di ogni settore, compreso quello della ristorazione, in modo efficace, adeguato e professionale. Poter accedere quindi a canali che permettono di risparmiare sui costi e non sulla qualità dei corsi, può essere sicuramente d’aiuto per un mercato composto di imprese, che in molti casi contano uno o due dipendenti a volte anche intermittenti. Molti Fondi Interprofessionali, inoltre, attraverso gli Enti di formazione accreditati, finanziano anche la formazione obbligatoria sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Perché rischiare allora?