di Roy Batty |
Non è tutto oro quello che luccica e chi ama la miscelazione lo sa bene. Ormai ci siamo, quasi, abituati, a cocktail assurdi, complicati, privi di profumi e di gusto, ma impacchettati così follemente da diventare irresistibili. L’imperativo categorico è stupire con un’immagine instagrammabile. Perché, signori, diciamocelo: l’importante è l’estetica e una bella foto fa raccogliere follower.
La propensione all’effetto speciale sembra essere particolarmente gradita alla nuova miscelazione: siamo assediati da immagini barocche, artefatte e complicate, perché l’occhio vuole la sua parte e il gusto può anche essere secondario. Ma cosa c’è di più elegante di un bicchiere pulito, semplice e con una decorazione minimal? Invece è il trionfo di bicchieri dalle forme più singolari: conchiglie, pesci a palla di vetro, uccellini, pappagalli, teschi, mongolfiere, provette, trenini, navicelle spaziali e chi ne ha più ne metta. Scelte aberranti, che oltre a non impreziosire minimamente il cocktail lo rendono, il più delle volte, difficilissimo da bere. Il cameriere arriva, posa l’orrido bicchiere sul tavolo, il cliente lo guarda e pensa: “E adesso come faccio a berlo?”. Ma se il problema fosse solo questo, saremmo fortunati: quello vero è che questa insopportabile volontà di stupire visivamente, a ogni costo, porta a poco. Il vero stupore andrebbe destato in termini di gusto e di olfatto. Perché creare drink list strampalate, nelle quali l’unica certezza è l’impegno assoluto nel renderle poco comprensibili, con ingredienti fantascientifici che si abbinano ad altri impronunciabili e sconosciuti? E perché utilizzarli se non aggiungono nulla al cocktail, se non una sfumatura poco persistente e povera? Ci sono poi quelle stramaledette decorazioni, adagiate sul bicchiere come vestitini imbarazzanti, senza alcuna attinenza con il cocktail stesso… Amo la semplicità, l’eleganza e il gusto. L’occhio vuole la sua parte, è vero, ma profumi e sapore dovrebbero essere i protagonisti assoluti dei vostri cocktail. Altrimenti, dedicatevi all’arte figurativa e abbandonatevi a essere sublimi inventori del nulla cosmico.