di Luca Tesser | Fratelli Branca Distillerie è stata tra i protagonisti dell’ultima edizione di Beer & Food Attraction, lo scorso febbraio. Protagonista, all’elegante bar station blu e oro allestita nello stand della storica azienda milanese, è stato, tra gli altri, l’amaro Fernet-Branca. Con la sua ricetta, segreta, basata su 27 erbe, radici e spezie, Fernet-Branca è dal 1845 l’amaro italiano di grande successo internazionale.
Con Martina Cerbone, Marketing Director di Fratelli Branca Distillerie, scopriamo qualcosa in più su questa icona del bere italiano.
Fernet è un’icona di stile e simbolo di un passato importante. Come si è adattato alla contemporaneità un marchio così ricco di storia?
Fernet è un brand italiano nato nel 1845, che ha sempre saputo adattarsi ai tempi. Nasce come prodotto da farmacia, ma presto esce dai confini del laboratorio di Bernardino Branca, diventando un prodotto di largo consumo. Oggi la contemporaneità si traduce nel mettere al centro il consumatore e nel continuare a valorizzare un prodotto che ha mantenuto intatte le proprie caratteristiche in oltre un secolo di storia, restando fedele in modo integerrimo alla ricetta originale, nota a poche persone in Italia. Proprio la valorizzazione della ricetta è il suo valore aggiunto.
Il vostro marchio ha anche da sempre un forte legame con l’arte. Come si è sviluppato questo rapporto nel tempo?
F.lli Branca ha avuto l’intuizione dall’inizio di comprendere che per far arrivare un prodotto al pubblico è importante saperlo raccontare. Così, già dalle prime campagne di comunicazione, si è puntato sull’arte e si è entrati in contatto con artisti di fama internazionale, come lo Studio Maga, che ha realizzato il nostro famoso coccodrillo. Il connubio con l’arte appassiona la bartender community, che ci chiede manifesti storici da esporre nei locali, come vere e proprie opere d’arte che abbelliscono gli ambienti. Un altro esempio della nostra stretta relazione con l’arte è l’Aquila, ancora oggi uno degli elementi più caratteristici del nostro brand. Per mantenere vivo questo legame organizziamo diverse iniziative, come il progetto Arte Unico, che realizziamo in Sud America. Con questa iniziativa vogliamo valorizzare l’opera di artisti indipendenti che una volta l’anno possono proporre le loro interpretazioni di Fernet a una giuria di esperti, che le valuta e decreta la più simbolica. Alcune di queste opere sono esposte nella nostra sede di Milano, dove abbiamo allestito un percorso storico che accompagna il visitatore nell’evoluzione della comunicazione di Fernet.
Ha citato il Sud America: è curioso che lì il Fernet sia particolarmente amato…
In Sud America c’è una vera e propria passione per il Fernet e ne siamo molto orgogliosi. In Argentina, in particolare, si è diffuso enormemente il Fernet Cola, nato a Córdoba circa vent’anni fa, e sono in molti a pensare, non conoscendo la storia del Fernet, che questo prodotto sia nato in Argentina. Per dare un’idea: per una bottiglia di Fernet venduta in Italia, in Argentina se ne vendono 50. Gli argentini di origine italiana sono molti e questo ha sicuramente contribuito alla diffusione del Fernet e all’amore verso questo prodotto, che si manifesta nei modi più singolari: non esagero se dico che ci sono persone che si tatuano il nostro marchio. In Argentina abbiamo anche uno stabilimento, proprio per rispondere direttamente a una domanda molto forte.
Un altro simbolo legato al vostro marchio è la Coin Fernet-Branca: come è nata questa iniziativa che rappresenta l’appartenenza alla comunità dei bartender?
L’idea delle Coin nasce da un’abitudine radicata nella comunità dei bartender di San Francisco che, a fine turno, prima di lasciare il bancone al collega, erano soliti bere un Fernet-Branca. Nel 2013 si è deciso di coniare una moneta per celebrare questo rituale, conosciuto come “la stretta di mano del bartender”, in tutti i locali. Così, quando un bartender visita un altro bar e mostra la propria Coin, gli viene offerto uno shot di Fernet-Branca. Se anche il bartender ospite ha una Coin, allora c’è la stretta di mano che sancisce l’appartenenza alla community. Negli anni abbiamo messo in circolazione monete preziose, di design. Ad oggi credo ne siano state realizzate circa duemila. L’obiettivo è aumentare ancora la presenza delle Coin, proprio per alimentare l’appartenenza alla community.
Come si ottiene una Coin Fernet-Branca?
La Coin va meritata. La regola principale è proprio non chiederla: la consegniamo a quei bartender che mostrano un legame particolare con il nostro brand, che hanno una vera affezione nei confronti di Fernet-Branca. Nicola Olianas, il nostro Global Brand Ambassador, con una squadra di bartender internazionali, va alla ricerca dei bartender che hanno una relazione particolare con il nostro prodotto.
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