Con la 10 a edizione appena conclusa, Beer&Food Attraction di Italian Exhibition Group si afferma definitivamente un riferimento in Europa per la Beverage & Bar Industry, segnando un +4% di visite totali, un segnale molto positivo visto il balzo superiore al 20% già realizzato nel 2024.
Sono stati 600 gli espositori (e 170 le nuove aziende), con 1.217 marchi disposti su una superficie espositiva aumentata del 14% rispetto al 2024. E 302 i giornalisti accreditati (+38%).
Da sottolineare il grande sviluppo del mondo Mixology: +30% di spazio espositivo dedicato al settore spirits.
Il Mixology Village è stata una delle grandi novità 2025 che ha messo in mostra le etichette più prestigiose di spirits, insieme all’area Sparkling&Mix, con gli espositori più importanti del mondo del vino frizzante nella mixology.
Per l’edizione 2026 è già stata annunciata la novità Mixology Attraction, che da area diventerà evento a sé, con l’obiettivo di allargare l’attenzione al comparto dei cocktail, al pari di quello riconosciuto alle birre.
Un evento internazionale
I visitatori europei crescono dell’11% con un incremento del +55% dei Paesi del Nord Europa e con i Paesi dell’Est che rappresentano il 21% sul totale dei visitatori esteri. Nella top 10 dei Paesi spiccano Germania, UK, Spagna, Polonia, Repubblica Ceca, Francia, Svizzera, Albania, Belgio. Rilevante anche la presenza dei Paesi extraeuropei con in testa Brasile, Stati Uniti, Messico e Georgia.
Con 130 buyer da 47 Paesi, provenienti principalmente da Spagna, Finlandia, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca e Svezia, la fiera diventa sempre più internazionale, grazie alla partnership con Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Agenzia ICE.
I trend emersi a Beer & Food Attraction
Nel 2024 il mercato degli spirits ha registrato 343 milioni di atti di acquisto, con i cocktail che hanno rappresentato la parte principale (146 milioni) [dati Circana]. Il consumo si concentra principalmente nell’aperitivo, che cresce fino 46% del totale, mentre cena e post-serata sono in lieve calo con i consumatori che optano per soluzioni più economiche (“trading down”).
Gli aperitivi alcolici e il Gin dominano il comparto spirits (55%), seguiti da digestivi alcolici (10,2%), Vodka (8,7%), Rhum (4,8%) e Whisky (2,6%).
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