Classic cocktail: Hanky Panky

di Gabriele Palumbo | Sono tre i protagonisti della storia dell’Hanky Panky: il cocktail, l’attore Charles Hawtrey e la meravigliosa Ada Coleman, una delle prime barlady a rompere quello che ancora oggi chiamiamo “soffitto di cristallo”.  Siamo negli anni Venti, a Londra, sulla riva nord del Tamigi. Qui, a pochi passi dal West End Theatre, sorge il Savoy’s American bar, primo locale dell’omonima catena, nato per offrire a londinesi e visitatori un luogo di ospitalità glamour e lussuosa all’interno di un hotel che, negli anni Venti, vide soggiornare nelle proprie stanze le celebri Dolly Sisters e il famigerato Charles “Darby” Sabini, tanto per citare alcuni Vip dell’epoca. Il Savoy’s attirava tanto personalità ricche e famose, quanto personaggi meno nobili, esponenti della malavita e della Londra malfamata. Al bancone gestito da Ada Coleman sedevano persone di diversa estrazione sociale: avventori locali, bevitori da meditazione e cittadini americani appassionati di cocktail amabili. Si narra che una sera del 1921, Charles Hawtrey, noto attore teatrale dell’epoca, entrando al bar, chiese ad Ada Coleman, detta “Coley”, un drink per riprendersi e riacquistare le energie dopo le fatiche della recitazione. Hawtrey era infatti a Londra per produrre e interpretare l’opera “Ambrose Applejohn’s adventure”, uno spettacolo dalla vena leggera e simpatica, il cui protagonista, Mr. Applejohn, decide di vendere la propria tenuta di campagna in Cornovaglia per andare alla ricerca di nuove avventure ed emozioni. Ada assecondò la richiesta dell’attore e ricreò una sorta di sweet Martini (Gin e Vermouth) usando proporzioni diverse e aggiungendo un ingrediente in più: il Fernet-Branca. Da quanto raccontò anni dopo la stessa Coleman, vuotando il bicchiere, Hawtrey esclamò: “Per Giove! Questo è il vero hanky-panky!“.

Un classico particolare

L’Hanky Panky è un vero e proprio classico, che ha però la particolarità di essere uno dei pochi cocktail a base di Fernet. Con il suo gusto erbaceo, l’amaro italiano taglia il Vermouth e dona aromi di mentolo, diminuendo la dolcezza del drink e dandogli un tocco più deciso. Una curiosità riguarda invece il nome del cocktail: l’espressione hanky-panky, la cui etimologia è probabilmente “hokey-pokey”, all’epoca di Hawtrey era utilizzata per indicare un trucco, un gioco di prestigio, un simpatico imbroglio. Nel tempo questo modo di dire ha assunto un significato più negativo e nel linguaggio popolare indica una tresca o, comunque, un atteggiamento improprio o sconveniente.

La ricetta

  • 45 ml London Dry Gin
  • 45 ml Vermouth rosso
  • 2,5 ml Fernet liquore

Unire gli ingredienti in un mixinglass, mescolarli con cura e servire in una coppetta ben fredda, scorza d’arancia per decorare. Per un cocktail un po’ più morbido, aggiungere 1,25 ml di succo d’arancia fresco, attenuerà la bevuta.

 

L’Hanky Panky è uno dei pochi cocktail a base di Fernet Branca, un amaro classico della tradizione italiana, la cui ricetta, segreta, risale al 1845, include 27 erbe, spezie e radici.

 


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