di Pauline Rosa | Il Gin è uno degli spiriti più amati e consumati a livello globale, capace di unire la tradizione della distillazione con un’incredibile versatilità in miscelazione, dai grandi classici alle creazioni moderne.
Per comprenderne appieno la popolarità e l’evoluzione, bisogna guardare indietro alla sua affascinante storia, che affonda le radici in secoli di sperimentazioni, cambiamenti culturali e innovazioni nella produzione.
Le origini: la medicina popolare e la “Gin Craze”
Il primo utilizzo del ginepro in distillazione risale al XIV secolo in Olanda, dove venne prodotto per la prima volta un distillato di cereali aromatizzato con bacche di ginepro, noto come genever.
Questo distillato, inizialmente utilizzato per scopi medicinali, veniva prescritto per trattare una serie di disturbi, dal mal di stomaco a problemi respiratori, grazie alle sue presunte proprietà diuretiche. Il Gin, come lo conosciamo oggi, deve gran parte della sua evoluzione alla tradizione olandese di distillazione e alle pratiche mediche medievali.
Nel XVII secolo, i soldati inglesi in Olanda cominciarono a consumare il genever e lo apprezzarono per le sue qualità toniche, segnando l’inizio della popolarità del Gin in Inghilterra. L’ascesa del Gin divenne ancora più pronunciata quando Guglielmo III d’Inghilterra, salito al trono nel 1689, portò con sé la tradizione olandese del Gin. A partire da questo momento, la produzione del Gin in Inghilterra decollò, alimentando il periodo noto come la “Gin Craze”, un fenomeno che durò dal 1720 al 1750.
lI consumo di Gin crebbe vertiginosamente, specialmente tra le classi sociali più povere. Questa esplosione di popolarità portò a gravi problemi sociali, con alti tassi di criminalità e malformazioni infantili legate all’alcolismo. La situazione peggiorò al punto che nel 1729 il Parlamento britannico introdusse il Gin Act, una serie di leggi pensate per limitare il consumo del distillato, aumentando le tasse e introducendo severe regolazioni per le licenze di vendita.
Metodi di Distillazione
La distillazione del Gin è un’arte che ha visto evolversi nel tempo diversi metodi, tutti mirati a catturare l’essenza delle botaniche e a creare un prodotto che rispettasse un profilo aromatico unico. Tradizionalmente, le fasi sono tre: preparazione del distillato di base, infusione delle botaniche e distillazione finale.
Il Gin comincia con un distillato di base che proviene da cereali come orzo, frumento e mais. Questa base alcolica viene distillata per renderla neutra e ottenere una gradazione alcolica elevata. La caratteristica principale è l’infusione di botaniche, con il ginepro come ingrediente principale.
Altre botaniche tradizionali includono coriandolo, radice di angelica, scorze di agrumi, e spezie, dalle evergreen alle più creative. Le botaniche sono lasciate macerare in alcol per periodi più o meno lunghi in attesa della distillazione.
Dopo l’infusione, l’infuso viene distillato per ottenere il prodotto finale. I metodi di distillazione variano a seconda dei produttori, con alcuni che utilizzano alambicchi pot still tradizionali e altri che si affidano a metodi più moderni, come la distillazione a vapore o sottovuoto.
Quest’ultima aumenta la pressione, riducendo la temperatura di ebollizione e consente di estrarre aromi più freschi e delicati, evitando il rischio di bruciare le botaniche.
Le varietà
London Dry
Questa varietà è forse la più conosciuta, caratterizzata da un profilo secco e speziato, in cui il ginepro domina indiscutibilmente. È un Gin che rispetta normative rigide – “anything but water and plain spirit”. La caratteristica principale di questa tipologia è che le botaniche devono essere distillate contemporaneamente. Perfetto per cocktail classici come il Gin Tonic o il Martini, il London Dry Gin è sinonimo di secchezza e freschezza.
Distilled
Il Distilled Gin è un Gin ottenuto tramite distillazione di alcol etilico agricolo, con un titolo alcolico iniziale di almeno 96 gradi. Secondo la normativa dell’Unione Europea, il Distilled Gin deve mantenere il gusto del ginepro, ma dopo la distillazione può essere arricchito con preparazioni aromatiche come Butterfly Pea, zafferano, frutti rossi o basilico.
Plymouth
Originario di Plymouth, questo Gin ha un profilo più morbido e rotondo rispetto al London Dry, con un accento più marcato di scorza di agrumi e radice di angelica. Pur essendo meno secco, è altrettanto apprezzato per la sua qualità e morbidezza.
Old Tom
Con una lunga storia, l’Old Tom è stato riscoperto negli ultimi anni grazie al revival dei cocktail storici. Questa varietà si distingue per la sua dolcezza, che un tempo veniva aggiunta attraverso l’utilizzo di liquirizia. L’Old Tom è ideale per ricette come il Tom Collins, ma si presta anche ad altre creazioni innovative.
Genever
Considerato l’antenato del Gin, il Genever è un Gin maltato, che mantiene un profilo aromatico corposo e più vicino a quello dei distillati di malto, come il Whisky. Originario dei Paesi Bassi, è spesso consumato puro o con una spruzzata di limone.
Aromatizzati e Flavoured
Una delle tendenze più recenti è la creazione di Gin aromatizzati, che mescolano le botaniche tradizionali con infusi di frutta, fiori e spezie. Questi Gin sono amati per la loro versatilità e per l’ampia gamma di profili che offrono, dai più dolci e fruttati ai più floreali e speziati.
Sfide moderne
Il Gin ha vissuto e sta ancora vivendo una fase di rinascita, ma affronta anche diverse sfide. Il mercato è estremamente competitivo, con una sovrabbondanza di brand che rende difficile distinguersi. Ogni anno vengono lanciati nuovi prodotti sul mercato, aumentando la concorrenza e richiedendo ai produttori una costante innovazione per mantenere il loro spazio. Le nuove tendenze, come la sostenibilità e la crescente richiesta di Gin analcolici o a bassa gradazione, hanno anche modificato il panorama del Gin. I consumatori sono sempre più attenti alla salute, alla sostenibilità e alla qualità degli ingredienti, portando molti produttori a privilegiare botaniche locali e a ridurre l’uso di imballaggi non riciclabili.
Il futuro
Con l’attenzione crescente verso la qualità e la sostenibilità, il Gin sta attraversando una fase di profonda trasformazione. L’innovazione è il motore che alimenta il suo sviluppo, con distillerie che sperimentano nuove botaniche e metodi di distillazione. Tuttavia, la tradizione non è mai stata dimenticata.
La sua storia, che ha visto l’evoluzione di un rimedio popolare in una delle bevande più raffinate, continua a essere un punto di riferimento per chi produce e consuma questo distillato. Sostenibilità, produzione artigianale, Gin analcolici e nuovi Gin aromatizzati stanno modellando il futuro di questo prodotto. Allo stesso tempo, il ritorno alle origini con Gin più puri, come il London Dry e il Genever, dimostra che le radici storiche di questo spirito continuano a essere fondamentali. L’arte della distillazione si sta adattando alle nuove esigenze dei consumatori, mantenendo viva l’eredità di un distillato che ha attraversato secoli di evoluzione.
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