Dal sapore secco e deciso, creato oltre un secolo fa, il Dry Martini è un cocktail dal fascino intramontabile, immortalato in noti romanzi e film e ormai diventato il brindisi perfetto nelle feste più cool, con il suo leggendario bicchiere a coppa.
Per celebrarlo, il pluripremiato No.3 London Dry Gin ha inaugurato l’anno nuovo con il Dry Martini Month: a gennaio 2025, infatti, quattro rinomati locali in giro per l’Italia rendono omaggio a questo cocktail utilizzando No.3 Gin come ingrediente portante. Rumore di Milano , Shub di Sorrento, Giacosa di Firenze e Dandy Cafè di Roma. Quest’ultimo il 19 gennaio accoglierà Alessandro Palazzi, Head Bartender del Dukes di Londra e tra i più rinomati professionisti al mondo.
La storia del Dry Martini
Dalle origini piuttosto incerte, il Dry Martini sembra sia stato ideato tra Ottocento e Novecento. Alcuni ritengono che derivi dal “Martinez”, cocktail inventato dal bartender statunitense Jerry Thomas e particolarmente richiesto dai viaggiatori che si imbarcavano da San Francisco alla città sempre californiana di Martinez, dove non rinunciavano a una visita al bar dell’Occidental Hotel. Pare poi che un cocktail dal nome “Cocktail Martinez” fosse stato inserito nel 1887 all’interno di una guida scritta da Jerry Thomas in persona.
Una seconda versione vorrebbe che il drink derivi invece dal cognome (Martini, appunto) di un barista di origine italiana che, attorno al 1910, avrebbe servito per la prima volta questo cocktail all’ imprenditore e industriale John Davison Rockefeller a New York.
Qualunque sia la versione corretta, nel corso del tempo ne sono state modificate le proporzioni di gin e dry vermouth, riuscendo a conquistare un pubblico sempre più vasto. Un grande classico che può diventare ancor più esclusivo scegliendo gli ingredienti migliori, come No.3 London Dry Gin, con il suo perfetto equilibrio di agrumi e spezie che accentua il sapore deciso e secco del cocktail.
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