The craft of bartending: a Venezia l’incontro tra accademia e bartending

Lunedì 1 luglio, Fondazione Università Ca’ Foscari di Venezia e Venice Cocktail Week hanno dato il via ad un esperimento, una “human mixology” che ha visto incontrarsi due mondi professionali apparentemente distanti: quello della ricerca accademica e quello degli operatori del bartending.

The craft of bartending, questo il nome dell’evento, nasce dall’intuizione comune di Fabrizio Panozzo, docente di Management di Università Ca’ Foscari e direttore scientifico del progetto iNEST Spoke 6 e di Paola Mencarelli, fondatrice e direttrice creativa di Italian Cocktail Weeks by Paola Mencarelli, di esplorare gli aspetti di artigianalità, cultura e creatività della mixology e dell’hospitality.

Spesso l’artigianato e gli artigiani sono ritenuti “coloro che producono oggetti esteticamente belli”, eppure ci sono dimensioni di artigianato che esistono e si individuano anche in altre professionalità e industrie non prettamente etichettate come artigianato. Come accademia studiamo il craft nelle sue versioni mainstream, ma la ricerca ci spinge anche a esplorare altre dimensioni e figure artigianali che mettono a frutto creatività, skills e tecniche sviluppate nel tempo, da qui la connessione con il bartending”, spiega il Prof. Panozzo.

È nato spontaneamente il dialogo a più voci tra ricercatori e operatori, stimolato dalla ricerca presentata da Nao Sato & Yutaka Yamauchi, ricercatori dell’Università di Kyoto che per primi hanno individuato ed analizzato come artigianali i processi del bartending nipponico, tra ritualità, tradizione ed evoluzioni nella modernità. Uno studio legato alla pratica sul campo e ai processi produttivi, tanto che, negli ultimi quattro anni, per condurre la sua ricerca Nao Sato ha appreso l’arte del bartending in prima persona, praticandolo. Sono intervenuti nel dialogo anche Maurizio Ugliano, Professore di Food Science and Technology, Università degli Studi di Verona, Spoke 7 iNEST, Marta Gasparin, Professoressa di Innovation and Design, Copenhagen Business School e Daniele Cancellara, Bar manager di Rasputín, Firenze.

Grazie al supporto di Venice Cocktail Week e di marchi del settore come Ice3 e The House of Suntory sono stati messi in scena i racconti e l’abilità di Daniele Cancellara nella preparazione di cocktail rappresentativi della storia della miscelazione giapponese e i preziosi gesti di Alessio Navacci nella dimostrazione della tecnica dell’ice carving.

Così Paola Mencarelli: “Venice Cocktail Week, come la sorella maggiore Florence Cocktail Week, fin dalla sua prima edizione si è posta l’obiettivo di diffondere la cultura del bere di qualità e del bere consapevole e di valorizzare la professionalità dei bartender puntando a far crescere il livello della miscelazione in città. L’opportunità di collaborare con il mondo accademico dedito alla ricerca in un settore ritenuto perlopiù pratico e il fatto che questo venga considerato come forma di artigianato artistico non fa altro che avvalorare la nostra missione e il lavoro stesso dei bartender. Ci auguriamo che questo evento possa essere il primo tassello di una proficua e duratura collaborazione”.


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