Incentivi alle assunzioni: che cosa c’è da sapere

di Matteo Bodei | *Consulente del Lavoro iscritto all’albo provinciale di Brescia 

Il sistema degli sgravi e degli incentivi alle assunzioni è una delle principali leve utilizzate dai governi non solo per favorire lo sviluppo delle imprese o la loro sopravvivenza nei momenti difficili, ma anche per stimolare l’assunzione di particolari categorie di persone socialmente fragili e svantaggiate, promuovere il lavoro legale e sicuro, abbattere la spirale della precarietà lavorativa e aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori. Vediamo di seguito quali sono ad oggi nel nostro Paese gli sgravi e gli incentivi sui quali le imprese possono contare.

Le novità del Decreto Coesione

La recente approvazione del Decreto Coesione (D.L. n. 60/2024 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 105 del 7 maggio 2024) ha riacceso l’attenzione delle imprese, che giustamente vogliono saperne di più per non perdere importanti opportunità. Se il primo incentivo a entrare in vigore, dal prossimo luglio, riguarda un settore di nicchia, ossia quello dello sviluppo tecnologico per la transizione digitale e ecologica, dal 1 settembre 2024 si potrà usufruire di tre importanti sgravi dedicati alle assunzioni a tempo indeterminato di specifiche categorie di lavoratori: i giovani under 35 che non hanno mai lavorato a tempo indeterminato; i lavoratori over 35 del Mezzogiorno e Isole disoccupati da più di 24 mesi; le donne disoccupate da almeno 24 mesi (o 6 mesi nelle zone del Mezzogiorno).

Sgravi, requisiti ed esclusioni

Le misure introdotte dal Decreto Coesione si aggiungono a molti altri sgravi già attivi: parliamo di una vera e propria costellazione di strumenti che può disorientare un non addetto ai lavori per vastità e complessità. Solo per quanto riguarda la riduzione o l’abbattimento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, infatti, si possono citare quelli per l’inserimento di lavoratori disoccupati over 50 anni, dei giovani under 30, dei percettori di ADI (Assegno Di Inclusione) e SFL (Supporto per la Formazione e il Lavoro), delle donne vittime di violenza, dei giovani genitori, dei disabili e dei detenuti. Ma in tale contesto di grande varietà di scelta è possibile delineare alcuni principi comuni? In effetti, esistono alcuni prerequisiti fondamentali, stabiliti da norme europee e italiane, che molto frequentemente sono richiesti al datore di lavoro perché possa usufruire di sgravi e incentivi. In primis, per ottenere molti dei benefici normativi e contributivi, l’impresa deve essere costantemente in regola con i versamenti contributivi e assicurativi (DURC regolare), nonché rispettare i contratti collettivi nazionali e di secondo livello (regionali, provinciali, aziendali ecc.) sottoscritti dalle sigle sindacali maggiormente rappresentative, tanto per quanto concerne la retribuzione minima sindacale quanto per i diritti riconosciuti ai lavoratori. Il possesso del DURC regolare non è requisito fondamentale soltanto per l’apprendistato e il lavoro agricolo o montanaro, per i quali non è corretto parlare di sgravio bensì di contribuzione strutturalmente inferiore. Inoltre, il rapporto di lavoro oggetto di beneficio, deve avere natura volontaria, ossia non deve essere costituito per obbligo, come ad esempio per diritto di precedenza di un ex lavoratore a termine/stagionale o per un subentro ad un appalto. Da notare i diversi casi in cui non spettano benefici: assunzioni che violano proprio il diritto di precedenza, oppure che sono state effettuate durante una crisi aziendale, che riguardano dipendenti che nei sei mesi precedenti lavoravano in realtà di proprietà dello stesso datore di lavoro, che non sono state denunciate al centro per l’impiego attraverso la procedura telematica o per i lavoratori a chiamata.

Come orientarsi?

Per una attenta valutazione dei requisiti, tanto del datore di lavoro quanto del lavoratore da inserire, è pertanto necessario rivolgersi al consulente del lavoro di fiducia, il quale dopo aver valutato le diverse alternative, saprà consigliare lo strumento migliore per soddisfare le esigenze dell’impresa e massimizzare le agevolazioni offerte dalle norme vigenti.

Decreto Coesione e autoimpiego

Il Decreto Coesione finanzia due nuove misure a sostegno dell’avvio di attività imprenditoriali e libero professionali in forma individuale e collettiva (s.n.c., s.a.s, s.r.l., società cooperativa o società tra professionisti): Autoimpiego Centro Nord e Resto al Sud 2.0. Questi due strumenti sono rivolti a giovani di età inferiore ai 35 anni e in possesso di determinati requisiti. Le modalità di candidatura, le tempistiche e i canali attraverso i quali inviare le domande sono specificati sul sito di Invitalia (www.invitalia.it).


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