Le origini del Whisky giapponese

di Luca Tesser |

Per i più, la storia del Whisky giapponese potrebbe apparire recente, ma il legame fra Whisky e Giappone risale a più di cento anni fa. Considerato come uno dei migliori al mondo, il Whisky giapponese è spesso costoso e di grandissima qualità e solo ultimamente, diciamo da non più di quindici anni, è divenuto famoso e molto apprezzato in Europa. Le sue origini sono legate in particolare a due personaggi che, a partire dagli anni Venti del XX secolo, hanno gettato le basi di un percorso di crescita verso l’eccellenza: Shinjiro Torii, capostipite del marchio Suntory, e Masataka Taketsuru, fondatore della distilleria Nikka. Torii e Taketsuru erano ben determinati a creare un autentico Whisky giapponese, che non avesse nulla da invidiare ai migliori distillati della Scozia. E l’obiettivo è stato raggiunto: il Whisky giapponese ha saputo ritagliarsi uno spazio tra i migliori Whisky al mondo, guadagnandosi quel titolo di eccellenza che in passato era prerogativa esclusiva dei prodotti scozzesi.

Gli anni Venti

La forte attrazione del Giappone per il Whisky risale al XIX secolo, quando il Paese si apre alla modernità assumendo come riferimento usi e costumi inglesi. Il distillato è un prodotto estremamente apprezzato dai giapponesi e funge anche da ponte fra la tradizione della distillazione locale, legata in particolare al Shochu, e le novità verso le quali, in quell’epoca, ci si vuole proiettare. L’idea di creare un Whisky locale trae spunto anche dai fermenti nazionalisti della prima parte del XX secolo, orientati a limitare le importazioni di prodotti dall’estero. Il Giappone si sta trasformando in una nazione moderna, in tutti i settori dell’economia, dall’ingegneria alla distillazione, e due protagonisti del progresso di questi anni sono proprio Shinjiro Torii, un imprenditore visionario, e Masataka Taketsuru, tecnico esperto di Whisky, che a sua volta diventerà un imprenditore. Shinjiro Torii è il fondatore della Suntory, la più antica azienda produttrice di Whisky in Giappone, la cui nascita e crescita sono però anche merito di Masataka Taketsuru, che a sua volta fonderà la distilleria Nikka. Taketsuru era all’epoca la persona più competente in materia e la sua esperienza in Scozia lo rendeva la figura ideale per realizzare il sogno di Shinjiro Torii. Dopo avere frequentato un corso di chimica a Glasgow, Taketsuru aveva infatti lavorato in diverse distillerie scozzesi, a Campbeltown, nello Speyside, e alla distilleria Gartloch, e, tra il 1918 il 1920, aveva acquisito l’esperienza necessaria per produrre Whisky, divenendo un masterblender. Dopo il matrimonio, nel 1920, con Rita Cowan, ritorna in Giappone ed è qui che nel 1923 viene assunto da Torii per creare la distilleria Yamazaki, a Kyoto, con l’intento di produrre un Whisky in grado di competere con quelli europei. La distilleria riesce a farsi subito un nome, anche grazie a campagne pubblicitarie piuttosto aggressive, improntate sul fatto che il Whisky Yamazaki non avesse nulla da invidiare ai migliori Whisky della Scozia. L’innovazione, insieme alla continua ricerca della perfezione, ne divengono il marchio di fabbrica.

Dagli anni Trenta a oggi

Nel 1934 il sodalizio fra i padri del Whisky giapponese finisce. Taketsuru fonda la distilleria Nikka nel nord del Giappone, nell’isola di Hokkaido, a Yoichi. Qui il territorio e le condizioni climatiche hanno molto in comune con la Scozia e Taketsuru cerca di replicare nella sua distilleria lo stile appreso a Campbeltown e sull’isola scozzese di Islay. Yoichi diviene in breve tempo un’icona del Whisky giapponese. Tra i successi del marchio Nikka c’è indubbiamente anche Miyagikyo, distilleria situata a Sendai, nella prefettura di Miyagi. Negli stessi anni, anche la Suntory prosegue la sua strada, riuscendo a sopravvivere al secondo conflitto mondiale ed espandendosi nel dopoguerra. Nel 1989 la Suntory lancia sul mercato Hibiki, ancora oggi un prodotto di riferimento quando si parla di Whisky giapponese.


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