Italian Cocktail Championship Aibes e World Cocktail Championship Iba: le finali a Roma

Torna a disputarsi in Italia, dopo oltre trent’anni dall’ultima volta, il World Cocktail Championship firmato International Bartenders Association (IBA). L’appuntamento è a Roma, al Marriott Park Hotel, dal 29 novembre al primo dicembre anticipato, dal 27 al 28 novembre,  nella stessa sede, dall’Italian Cocktail Championship, ovvero il concorso nazionale organizzato dall’Associazione Italiana Barmen e Sostenitori (AIBES), l’associazione che dal 1949 forma e raccoglie i professionisti italiani dello shaker.

Quest’anno, oltre alle dimostrazioni di classe e di tecnica e alle gare che alla fine delle giornate romane decreteranno i due campioni mondiali, rispettivamente nella categoria Classica e in quella Flair, il Marriott Park Hotel ospiterà l’IBA Bar Show, uno showcase aperto al pubblico (a pagamento) dove diverse aziende del settore daranno vita a un grande bar animato da bartender che prepareranno cocktail e long drink.

Giorgio Fadda, presidente IBA, dice: “Nel mio ruolo sono super partes, ma certamente da italiano non posso non essere contento della scelta fatta dal consiglio. Nel 2024, al prossimo World Cocktail Championship che si terrà a Madera finirà il mio mandato, ma sento di poter essere ottimista per quanto riguarda il futuro della nostra professione. Sempre più giovani si avvicinano al mestiere di bartender, in questi ultimi anni ho visto un vero e proprio ricambio generazionale nei Paesi di più lunga tradizione e una crescita esponenziale di professionalità in aree del mondo, penso ad esempio all’America Latina, dove un tempo eravamo poco presenti. A Roma arriveranno un’ottantina di concorrenti da tutti i continenti, sarà sicuramente un evento da non perdere. Un’occasione per vedere all’opera alcuni dei migliori talenti in circolazione e un’occasione d’oro per i giovani, professionisti o semplici appassionati, di imparare e di innamorarsi di una professione che resta una delle più affascinanti nel mondo dell’hospitality”.