di Luca Tesser | Da bartender a consulente e a creatore di eventi, Samuele Ambrosi è la mente di Mixology Circus, la manifestazione organizzata all’interno di Beer & Food Attraction di Rimini. Lo abbiamo incontrato proprio in occasione della fiera.
Mixology Circus si è affermato come uno fra gli eventi di settore più importanti in Italia. Da dove è nata l’idea di questo progetto?
Mixology Circus è nato tre anni fa con l’obiettivo di dare un’identità precisa a un comparto, quello della miscelazione, che già era presente in fiera, ma contaminato da birra e food. Abbiamo così pensato di creare una sorta di bar, con tanti punti mescita, all’interno della fiera, dove i visitatori potessero assaggiare direttamente i cocktail preparati dai più grandi operatori italiani del mondo bar. Nomi riconosciuti a livello internazionale, come i bartender de L’Antiquario, Paradiso, Tripstillery, Rumore, Drink Kong, La Punta, Jerry Thomas, Rita’s Tiki room, Romeo, Quanto Basta e Boss Hogg, che sono espressione del meglio dell’ospitalità, in Mixology Circus accolgono i visitatori e preparano cocktail con i prodotti dei marchi che ci hanno supportato nel realizzare la manifestazione. In questo modo abbiamo dato credibilità all’evento. Proprio la credibilità credo sia un concetto fondamentale sul quale tutto il settore deve lavorare.
Siamo nel contesto di una manifestazione dedicata alla birra, un mondo, questo, solitamente in contrasto con quello del cocktail. Pensi, invece, che queste due anime del beverage possano dialogare fra loro?
Credo che la grandezza del cocktail risieda nella sua caratteristica di non essere discriminatorio, perché può riuscire a trovare un legame e un equilibrio con qualsiasi ingrediente, a patto che la miscela sia ben studiata e si abbia “rispetto” del main flavour utilizzato. In un recente evento, ad esempio, ho abbinato in un cocktail caffè e vino, due elementi che tutti mi hanno sempre sconsigliato di abbinare, e il mix è stato apprezzato! Parlando della birra, credo sia una bevanda che si può sposare benissimo con altri ingredienti nella miscelazione. I consumatori hanno già promosso da tempo diverse bevande preparate con la birra, questo significa che si può lavorare su molti abbinamenti, anche grazie alle tante birre di qualità che possono dare ai cocktail un tocco, un flavour, interessante.
Mixology Circus è un evento moderno, dove il B2B è in perfetto equilibrio con il B2C: sei d’accordo?
È un evento pensato per i bartender, con l’obiettivo di creare un’empatia tra bartender di diverso profilo. L’essenza dell’evento credo non sia tanto l’allestire uno stand sensazionale o presentare la novità dell’anno, ma far emergere il valore umano della professionalità del bartender. Mixology Circus vuole essere anche un riferimento internazionale per il trade, per rafforzare il lato business, e contemporaneamente renderlo un evento che dia contenuti che arricchiscano l’esperienza del visitatore.
State già lavorando alle novità della prossima edizione?
Una novità importante riguarda il fatto che Mixology Circus diventerà un brand sotto al cappello di Beer & Food Attraction. Questo rafforza la nostra posizione nei confronti dei partner che scelgono di essere presenti alla manifestazione. Poi continueremo a potenziare il filone dei contenuti, come già abbiamo iniziato a fare quest’anno con le masterclass: sentire personaggi di spicco del settore che raccontano le proprie esperienze, spiegando come hanno raggiunto determinati risultati, penso sia un grande valore che offriamo a chi visita la fiera.
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