Siamo di fronte a un nuovo esemplare di essere umano: il tuttologo per eccellenza, che non conosce nulla, ma si sente di poter giudicare qualsiasi cosa. Per questo strano essere, la recensione diventa ragione di vita primaria.
Bene i signature, ma occhio ai classici!
Ben vengano la creatività e l’utilizzo di qualsiasi tecnica e ingrediente per creare cocktail sempre nuovi e dal gusto unico, ma non pensate nemmeno per un secondo che un classico possa essere banale.
Guest a ogni costo
La vanità è il peccato preferito del bartender e lo star system della mixology contemporanea l’ha alimentata in maniera sproporzionata. Ma pensate veramente che il cliente venga nel vostro cocktail bar nella serata della guest perché c’è a far da bere il bartender più o meno conosciuto del tal locale?
Il nettare degli Dei viene servito alla spina
Vedere una cocktail machine in un Top Bar è sconvolgente. Mi chiedo se la miscelazione abbia davvero bisogno di tutto questo.
Non è tutto oro quello che luccica
La propensione all’effetto speciale sembra essere particolarmente gradita alla nuova miscelazione: imperativo categorico sembra essere il dover stupire con immagini instagrammabili. È vero, l’occhio vuole la sua parte, ma profumi e sapore dovrebbero essere i protagonisti assoluti di un cocktail.
Non siamo centometristi!
di Roy Batty | Eccoci ad affrontare uno degli argomenti più spinosi della miscelazione contemporanea: le classifiche. Ovviamente a ogni cocktail bar essere presente in una…